I giovani e il mondo del lavoro
Tante volte, purtroppo, quando abbiamo chiesto a qualcuno “Ma perché funziona così?”, la risposta che ci è stata data era molto simile a “Perché siamo
“La Favola del lavoro” è frutto di storie vissute e dell’ascolto di tutte le esperienze di coloro che ho incontrato lungo il mio percorso lavorativo.
È un libro che cerca di dare una nuova rilettura a tutte le storie negative che ogni giorno colpiscono molti di noi in ambito lavorativo; l’obiettivo è offrire una prospettiva positiva in grado di farci riflettere e imparare anche da ciò che ci sembra sfavorevole.
A volte le favole che ci vengono raccontate in Azienda o nel mondo del lavoro sono false favole, bugie abbellite da racconti fantastici per convincerci di “qualcosa”, ma che alla fine mancano di essenza e trasparenza.
Io invece credo ancora che sia possibile scrivere Favole con la F maiuscola, quelle che racconteremo ai nostri nipoti, quelle che rivoluzioneranno i pensieri e le convenzioni. Favole del lavoro che danno valore e dignità all’uomo e contribuiscono a rendere le organizzazioni migliori sia internamente sia in relazione alla società.
In sintesi, riprendendo lo schema delle Fiabe di Propp, il Lavoro non è l’Antagonista che cerca di mettere i bastoni fra le ruote al Protagonista (Lavoratore) ma è l’Aiutante, è lo strumento al servizio dell’Eroe in grado di aiutarlo a portare a termine la sua “ricerca” professionale e personale affinché possa scrivere la sua Favola e la possa raccontare agli altri.
“La Favola del lavoro”, è un libro ricco di storie, storie nelle quali si possono identificare “diverse figure” dall’amministratore delegato, al lavoratore, passando per l’imprenditore o chi aspira a diventarlo, fino ad arrivare al giovane neolaureato in cerca di idee per il futuro.
Il libro fornisce nuovi spunti sul mondo del lavoro, soprattutto sulla gestione delle risorse umane, teorizzando un futuro diverso.
Non esiste una bibliografia, non seguo nessuna filosofia o letteratura ma baso le mie riflessioni su fatti ed esperienze vissute e alle canzoni che amo e che mi ispirano, ad ogni capitolo infatti, è associato un brano differente. Inoltre, non è un manuale che vuole insegnare ma condividere, non offre una verità assoluta ma cerca il confronto e vuole evolversi con il pubblico
“La Favola del lavoro”, è un libro ricco di storie, storie nelle quali si possono identificare “diverse figure” dall’amministratore delegato, al lavoratore, passando per l’imprenditore o chi aspira a diventarlo, fino ad arrivare al giovane neolaureato in cerca di idee per il futuro.
Il libro fornisce nuovi spunti sul mondo del lavoro, soprattutto sulla gestione delle risorse umane, teorizzando un futuro diverso.
Non esiste una bibliografia, non seguo nessuna filosofia o letteratura ma baso le mie riflessioni su fatti ed esperienze vissute e alle canzoni che amo e che mi ispirano, ad ogni capitolo infatti, è associato un brano differente. Inoltre, non è un manuale che vuole insegnare ma condividere, non offre una verità assoluta ma cerca il confronto e vuole evolversi con il pubblico
“La Favola del lavoro”, è un libro ricco di storie, storie nelle quali si possono identificare “diverse figure” dall’amministratore delegato, al lavoratore, passando per l’imprenditore o chi aspira a diventarlo, fino ad arrivare al giovane neolaureato in cerca di idee per il futuro.
Il libro fornisce nuovi spunti sul mondo del lavoro, soprattutto sulla gestione delle risorse umane, teorizzando un futuro diverso.
Non esiste una bibliografia, non seguo nessuna filosofia o letteratura ma baso le mie riflessioni su fatti ed esperienze vissute e alle canzoni che amo e che mi ispirano, ad ogni capitolo infatti, è associato un brano differente. Inoltre, non è un manuale che vuole insegnare ma condividere, non offre una verità assoluta ma cerca il confronto e vuole evolversi con il pubblico
Il bello de “La Favola del lavoro” è che è una storia che non finisce: se da un lato cerco di sfatare alcuni miti, dall’altro è necessario adoperarci per una nuova storia del lavoro. Questa storia va pensata, scritta e sviluppata da tutti: per questo abbiamo creato il gruppo di discussione Facebook “La vostra Favola del lavoro” .
Questo è il vostro spazio, potrete raccontare e condividere con la Community, le vostre esperienze positive vissute nel mondo del lavoro, riflettere sui nuovi modelli di business, sulla vostra visione lavorativa o su tutte le possibili iniziative in grado di rendere le organizzazioni dei luoghi di benessere a 360°, sia quando si tratta di persone sia quando si parla di ambiente e sostenibilità.
Il bello de “La Favola del lavoro” è che è una storia che non finisce: se da un lato cerco di sfatare alcuni miti, dall’altro è necessario adoperarci per una nuova storia del lavoro. Questa storia va pensata, scritta e sviluppata da tutti: per questo abbiamo creato il gruppo di discussione Facebook “La vostra Favola del lavoro” .
Questo è il vostro spazio, potrete raccontare e condividere con la Community, le vostre esperienze positive vissute nel mondo del lavoro, riflettere sui nuovi modelli di business, sulla vostra visione lavorativa o su tutte le possibili iniziative in grado di rendere le organizzazioni dei luoghi di benessere a 360°, sia quando si tratta di persone sia quando si parla di ambiente e sostenibilità.
Il bello de “La Favola del lavoro” è che è una storia che non finisce: se da un lato cerco di sfatare alcuni miti, dall’altro è necessario adoperarci per una nuova storia del lavoro. Questa storia va pensata, scritta e sviluppata da tutti: per questo abbiamo creato il gruppo di discussione Facebook “La vostra Favola del lavoro” .
Questo è il vostro spazio, potrete raccontare e condividere con la Community, le vostre esperienze positive vissute nel mondo del lavoro, riflettere sui nuovi modelli di business, sulla vostra visione lavorativa o su tutte le possibili iniziative in grado di rendere le organizzazioni dei luoghi di benessere a 360°, sia quando si tratta di persone sia quando si parla di ambiente e sostenibilità.
Mi chiamo Gianluca, sono un imprenditore e sono felice di esserlo. Non sono felice perché ho una posizione socialmente accettata e importante, né perché ho un discreto successo nel mio campo. Sono felice perché, che tu ci creda o no, la felicità è per me uno strumento potentissimo con cui costruire e far crescere un business.
Prima di essere un imprenditore però, ho lavorato in grandi multinazionali come Manager e come tale vivevo e assorbivo il clima aziendale negativo, che spesso si trova all’interno delle grandi realtà. Ho capito che dovevo cambiare, che quella situazione mi avrebbe fatto solo del male e ho iniziato a rimettermi in gioco.
Nel 2004 infatti, decido di “buttarmi” in un settore appena nato e con il mio socio Enrico Reboscio creo l’azienda Dotvocal, oggi leader italiana delle tecnologie vocali e multimodali. Nel 2017 mi lascio per sempre alle spalle la “vita da dipendente” e con la mia voglia di far sempre meglio, di portare a terra la mia visione aziendale contribuendo al “mercato” con imprese innovative e di valore, fondo Happily Srl, azienda, che si occupa di sviluppare Piani di Welfare Aziendale e progetti di Benessere Organizzativo, di cui sono proprietario ed amministratore delegato.
La costante nel mio lavoro è una: credere e dare fiducia alle persone. Amo il mio lavoro perchè amo circondarmi di collaboratori capaci di “insegnarmi” tutto ciò che ancora non so, con lo scopo di creare insieme qualcosa di nuovo, che se lo avessi fatto da solo, sarebbe stato meno bello, meno completo, un po’ meno in tutto.
Inoltre per me la formazione e la crescita sono fondamentali per questo sono un docente IPSOA e collabora con vari enti Universitari con webinar dedicati al Welfare e alle tematiche sul clima aziendale.
“La Favola del lavoro” è un progetto che nasce dallo scambio e credendo fortemente in questo concetto trovo i social network il luogo ideale dove poter concretizzarlo. Su LinkedIn, infatti tratto e pubblico contenuti di carattere sociale soffermandosi soprattutto sulle novità relative al benessere nel mondo del lavoro e sulla gestione delle risorse umane: vi invito se interessati a “collegarvi” con me per confrontarci su tali tematiche.
Tante volte, purtroppo, quando abbiamo chiesto a qualcuno “Ma perché funziona così?”, la risposta che ci è stata data era molto simile a “Perché siamo
Trovare lavoro non è sempre così semplice. In Italia, purtroppo, vi è un alto tasso di disoccupazione, che tra i giovani arriva addirittura al 30,3%.
Immaginate non solo il vostro primo giorno di lavoro, ma tutti i mesi che sono seguiti, senza nemmeno aver avuto l’occasione di conoscere di persona il vostro datore di lavoro o i vostri colleghi.
Ho passato quasi nove anni in un’azienda, anni nei quali ogni giorno mi rendevo conto che i miei valori non erano assolutamente in linea con
Mi chiamo Marco (nome inventato), e sette anni fa persi il lavoro, di colpo come succede a molti purtroppo. Quanto successo mi sconvolse parecchio, ero
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